12 feb 2007

quando qualcosa finisce.

succede. capita di continuo e pensi di averci fatto il callo, pensi di essere del tutto intoccabile. alzi delle barriere mostruose per difenderti e stringi la cerchia delle persone che possono ferirti. quei pochi eletti mai ti tradiranno,pensi tra te e te, mai potrà succedere che le vostre strade si dividano. è capitato con altri, ma non con loro. e invece ti accorgi che già ti è successo con qualcuno di importante, e che sta succedendo di nuovo. pensi di essere pronto, fingi di stare bene, eppure la senti quella parte di te che grida forte, lo senti quel pezzo di carne che ti viene strappato. a che serve alzare difese se poi hai il fianco scoperto?sta accadendo di nuovo, e non mi sento preparata. è così che deve andare? in parte così discreta come fine, eppure così lacerante. è finita con una frase a cui non ho avuto la possibilità di rispondere.è finita senza un dialogo, un confronto. lei mi buttava in faccia il suo dolore e la sua rabbia nei miei confronti senza capire niente di me. è giusto ostinarsi?ho voglia di lasciar cadere tutto quello che ho tra le mani. non riesco ad afferrare neanche un ricordo. li vedo così opachi questi ricordi tra me e lei, in parte sbiaditi, così effimeri...forse non sono mai esistiti. è esistita lei, un pezzo importante della mia vita che se ne è voluto andare senza sentire ragioni. lo guardo andare via mentre continuo a camminare nella direzione opposta.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

sandra ma di chi stai parlando?

reietta ha detto...

ne parliamo domani

Anonimo ha detto...

non voglio fare il buddista ma so che la vita è fatta di forti emozini, si nasce con dolore e si muore con dolore. Questo non credo che ci possa dare comunque un senso agli accadimenti che segnano un momento ma possono dire che le cose belle vanno godute e a fondo finchè si hanno, finchè le abbiamo in noi, finchè non debbano essere dei ricordi. Ho imparato che tutto è mutevole, io stesso lo sono, o almeno penso di esserlo. So che la vita è un viaggio su un vagone, nello scompartimento si incontra gente, si instaurano rapporti, si percorre un tratto di viaggio insieme per poi scendere, o qualcuno dei compagni di viaggio scende ad una fermata e via così in un percorso senza fine e forse, senza un fine che non sia proprio il viaggiare



boogus

Anonimo ha detto...

...e se la tua direzione è quella giusta, le sue urla non ti raggiungeranno più nè soffrirai di meno. Ma saprai dove stai andando (e di questi tempi, fidati, non è poco).
Ti adoro sempre
Lilly

Anonimo ha detto...

Nonostante i cambiamenti che vedi nelle altre persone, ma soprattutto in te, e se senti che tali cambiamenti siano positivi allora devi continuare a seguirli, non è detto che le persone che vedi allontanarsi, prima o poi non ti raggiungano di nuovo.
Inoltre ce ne sono su cui puoi sempre contare e che sempre ti staranno vicino, di questo ne sono certo.

Unknown ha detto...

è passato del tempo da quando ti ho risposto per la prima volta sul blog.

Volevo solo rimarcare le mie parole:

Persone a cui puoi fare riferimento ci saranno sempre, quelle sono i punti "fermi" anche se a volte non sembra lo siano, ma la distanza che in alcuni momenti si crea può anche essere positiva e permette al singolo di vivere esperienze diverse per poi magari in un futuro incontro potersi confrontare di nuovo.

Non voglio certo che tu sia, la mia più bella cosa mai successa....

è vero, la staticità può illudere di essere felici, ma non permette di vivere e di godere i momenti che ti passeranno davanti agli occhi, non ti permette di afferrarli ma solo ti inganna facendoti credere che te li stai gustando.

Solo chi ha la sicurezza in se stesso si rende conto di non averne e la cerca di continuo facendo sempre esperienze nuove.