7 dic 2011

Bilancio


Tempo di bilanci. Tempo di guardarsi dentro e tirare le somme. Un cielo plumbeo, foglie bagnate sulle grigie strade di Dublino.
In una città scostante e fredda, che non sento appartenermi, cammino a passo svelto ripensando alle scelte e agli incontri, alle parole dette e a quelle pensate, alle persone conosciute e a quelle che sarebbe stato meglio non conoscere mai.
Ho imparato che la cattiveria ha la forma di un serpente e che spesso striscia invisibile a braccetto con la falsità. Ho imparato che è difficile lasciarsi andare davvero, aprirsi con qualcuno, quando si vive tutti in un limbo di incertezze, in un limbo in cui chiunque per rimanere a galla non si cura di un compagno di viaggio che sta affogando. Ho imparato a diffidare di chi fa troppo sfoggio di sé e di chi nella vita non prende parte e non si sbilancia mai. Ho capito che la solitudine non può essere la ragione per cercare altre persone, che non ci si può accontentare del male minore, di qualcuno che in realtà non ci piace davvero, solo per paura di restare soli. Ho capito che ci sono scelte che si pagano care e che la fiducia è un dono troppo prezioso per essere data a chiunque. Dare fiducia vuol dire dare il potere a qualcuno per ferirti. La fiducia è un'arma che può essere usata contro di te. Ho imparato che bisogna essere attenti e vigili, guardarsi intorno e valutare sempre le proprie azioni, perché le conseguenze vanno arginate con anticipo sulle situazioni. Ho imparato a leggere negli occhi degli altri la cattiveria, la vergogna e la totale mancanza di intelligenza. Non sempre sono stata capace di individuare gli intenti torbidi delle persone, ma la mia sensibilità mi ha spinto sempre verso la comprensione degli eventi.
Ho capito che c'è sempre la possibilità di ricominciare, non importa quanto gli altri ti abbiano fatto a pezzi.
Ho capito che la dignità è qualcosa che ti appartiene da sempre, o ce l'hai o non ce l'hai. E le persone prive di dignità sono spesso anche prive di coscienza. Non sanno cosa vuol dire riflettere davvero su se stessi.
Ho capito che essere sensibili non vuol dire essere fragili. Più si è sensibili, più bisogna essere forti per reagire.
Ho capito che poche persone meritano di vedere le tue lacrime, e ancor meno persone meritano di vedere la tua felicità. Bisogna essere in grado di proteggere se stessi. Bisogna sapere valutare i gesti, le parole e gli sguardi di chi ci sta intorno.
Ho capito che ci sono persone che ti stanno accanto solo per convenienza. Mostrare il proprio abisso a queste persone crea in loro un senso di sollievo, perché vedere l'abisso di qualcun altro sposta l'attenzione dal proprio. Ci sono persone che per sfuggire alla propria mediocrità cavalcano l'onda del tuo malessere per presentare il conto alla prima occasione.
Ho capito che nella vita si fanno molti incontri, che la rete di relazioni è infinita e che bisogna dare il giusto peso alle persone. C'è chi rimane nella tua vita il tempo di una pinta di birra, e chi sarà con te indipendentemente dallo scorrere del tempo. È tutto racchiuso nelle potenzialità e nella profondità: le potenzialità che vedi brillare negli occhi degli altri e la profondità alla quale ti fanno scendere dentro di loro.
Ho imparato a non perdere l'entusiasmo, perché l'entusiasmo apre la porta delle possibilità. Non importa chi si ha davanti, importa solo essere consapevoli di se stessi.  

18 mag 2011

personaggi fasulli

Cerco di non cadere in giudizi affrettati.
Chiudo gli occhi per non guardare la miseria di un atteggiarsi fasullo.
Sembra che a nessuno importi di niente.
Chi è il miglior personaggio dell'anno?
Ci stiamo costruendo l'un l'altro con fango e ipocrisia.
Tornerà la pioggia e dei miei pensieri non resterà che una pozzanghera.

13 apr 2011

Tra pezzi di nuvole

e paura di volare.

Ali di cemento,

rigide carni a solcare

il passaggio.

Nel corso dell'oggi

note abituali,

musica stonata

di chi tutto sa e

niente immagina.

5 apr 2011

Le mie labbra mute,
fiore che attende
di sbocciare.
La notte scende nel suo silenzio di sogno.
sento le tue mani calde sul mio corpo fremente:
una carezza che graffia l'anima e divampa
nel piacere di questa sorte così oscura.
un gemito arde nel convulso ansimare di un libero darsi.
e ti sento,dentro, come carne e desiderio
che ci fondono in un solo sangue.

23 mar 2011

I need strong emotions,
soul's earthquakes and
carnal satisfaction.

I need to see my body
changing shape inside
my dirty dreams.

I need to feel myself as
a wave of desire against
my dark fears.

22 mar 2011

equinozio



questa primavera sottile,
che brucia la pelle
che abbraccia la vita...
questa primavera di carne e
sangue,che nel brusio
di pensieri rincorre
il respiro.

io, reale, io, presente,
io lontana.io assente.

non nascondo il mio petto
mentre nel vento aleggia
l'antica danza del desiderio.

aspetto.e dirompente torna
al cuore,quel sussultare violento
che credevo perduto.

11 dic 2010

estate sospesa

Svegliarsi nella pioggia battente,
nel silenzio incessante,
nel movimento cupo di un cielo ostile.

Occhi nudi, spogliati dell'avvenire
si chiudono con fierezza.
E immagino mondi, destini, profumi.
Immagino gesti, parole, emozioni.

Ma le mie mani sterili
mi inchiodano alla mediocrità
che ho scavato per
tanto tempo da sola.

1 dic 2010

sono tornata a roma stasera.
confusa,triste,malinconica,già nostalgica. questa ultima settimana a malta è stata davvero emozionante e devastante psicologicamente.
sabato sera siamo andati al concerto dei nostri amici (suonano cose alla elio e sono molto apprezzati a malta),abbiamo ballato,bevuto e parlato tanto con tutti.
domenica ci hanno organizzato una cena di addio.era tutto perfetto,dalle etichette per distinguere il cibo con carne dalle pietanze vegetariane, alla musica.e poi c'erano tutti.proprio nessuno è voluto mancare.c'era lucy col pancione,e un bimbo che non vedrò nascere.c'erano miki e lenny,che per venire entrambi si sono portati dietro i due gemellini catalizzatori di dolcezza.c'era tutto il gruppo degli xtruppaw,anche se la sera prima avevano smontano gli strumenti dal palco alle 6 di mattina.c'era chris,con la sua nuova fiamma,che purtroppo ho visto solo due volte.spero sia quella giusta.è molto carina.c'erano esther e noel,lui con la mia felpa nera di lupin e lei con un'influenza terribile che le ha fatto passare male anche il suo recente compleanno.c'era claire,quella a cui non devi ricordare mai niente,quella che anche se fa due lavori si stacca un braccio per farti un favore.eh..le lacrime di claire...un pò per noi che andavamo via,un pò per quell'ex ragazzo presente al farewell che ama ancora disperatamente,quel ragazzo coi rasta sempre pronto ad ascoltare,che sotto la scorza di timidezza si rivela essere un gran chiacchierone.c'era miguel,il kinny,con la sua lizy,diretti come solo le persone oneste sanno essere.c'erano rex e josie.lui,il gigante buono,lei, la donna che nonostante il dolore passato nella vita ha ancora tanti sorrisi da regalare a tutti.non scorderò mai la loro disponibilità, la loro apertura nei confronti miei e di mirko,quando quel giorno di giugno ci offrirono la tenda per andare in campeggio con loro.e ci conoscevamo da due ore.c'era carla con la sua dolce metà,le persone che all'inizio mi hanno aiutato con l'inglese.traducevano per me o mi parlavano direttamente in italiano per cercare di farmi esprimere.come dimenticarsi delle loro accortezze nei miei riguardi?e infine c'erano loro,i padroni di casa,loro che a natale non ci hanno voluto lasciare soli.raffaella e marvin,le due persone che mi hanno fatto sentire in famiglia.
avrei tante cose da dire per sfogarmi,per non lasciar cadere nell'oblio tutte le cose belle che ho costruito a malta con queste persone.e riguardo il regalo che ci hanno fatto: un prezioso album con le fotografie di tutti quelli che contano.serate alcoliche,serate a tema,feste in maschera,feste comandate,campeggi liberi vicino al mare...è tutto lì racchiuso.
li rivedrò.tornerò a trovarli e sono sicura che verranno anche loro in irlanda a sfidare il freddo per noi.
non è dunque un addio,ma un arrivederci...see you soon my friends.

oggi ho detto addio alla casa che ci ha ospitato per tre anni.sono successe tante cose in quelle quattro mura, che è difficile spiegare il mio stato d'animo.quella casa poco sentita,a volte estranea,l'ultimo giorno mi è parsa familiare.ha scandito i tempi delle litigate e delle riappacificazioni.ha visto materassi in salotto,fumo londinese,scarpe disseminate qua e là,banchetti e feste per diverse occasioni,il caffè rovesciato sul pavimento,le nostre botte agli spigoli,le serate tranquille a chiacchierare rannicchiati sul balcone.
ho pianto un pò all'aeroporto.c'era mirko con me.
c'è sempre mirko con me.

15 nov 2010

notturna


La notte non è così notte
quando il calore della luna
avvolge la coltre di terra
e le nuvole scorrono lente
al suono delle foglie perdute.

una cicala batte il suo tempo,
che altre creature possano udire
il pianto spezzato di una natura solenne
che culla per la valle la città fumante.