12 apr 2009

Briglia sciolta

Da quando si sono venute a creare delle dinamiche per cui le persone intorno a me hanno iniziato a sentirsi in obbligo nelle cose che vivono ho sentito dentro crescere l'insofferenza.
Ho impiegato del tempo a capire cosa effettivamente mi ha dato fastidio nel profondo, tanto da turbare queste giornate che nel complesso potrebbero essere vissute con molta più tranquillità: non voglio sentire obblighi.
Sto maturando e sperimentando un atteggiamento di vita che per me è nuovo: faccio le cose quando me le sento,con sincerità.quando vedo incastrarsi intorno a me un mondo di carta,fatto di obblighi e pesi, io vedo miseria,sento un ambiente che mi sta stretto e ho la necessità di correre via verso altre situazioni più vicine al mio mondo.
forse sono più libera di quello che ho sempre pensato.e questo mio senso di libertà, unito all'onestà che tento di avere con me stessa, mi impone di alzare la testa,scalpitare, e prendere il largo quanto prima.
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5 apr 2009

vivere distanti

mi domando come fanno quelli che vivono le storie interamente a distanza:

le gioie non si condividono,ma si raccontano e basta.
non si può vivere la vita dell'altro e ci si sente sempre un pò distanti.
l'unica cosa che si vive di pancia e direttamente sono le litigate...ma non si possono vivere solo quelle per creare un terreno comune nella coppia.


sto facendo il conto alla rovescia.non ne posso più di non condividere.

2 apr 2009



c'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una delle situazioni più banali: un uomo cammina per strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa,che però gli sfugge. Allora, istintivamente,rallenta il passo. Chi invece, vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sè nel tempo.


Milan Kundera "La lentezza"
per ora mi sento a metà.senza progetti,sogni.dove trovo qualcosa di veramente mio?
nel passato.
in questo passato che mi soffoca e forse non mi appartiene.

mi domando cosa mi renderebbe viva...ma il non saper rispondere mi impedisce di dormire.
delle grandi verità non so che farmene:
o la strada è comune o si giunge ad un bivio.
la realtà mi pervade:
io so solo che voglio continuare a camminare.


per quale meta,per quale scopo porre un passo dopo l'altro?quale ragione mi spinge verso i miei limiti?
quando mi guardo in catene tremare, la vita si impone con violenza.
ma non è violenza che voglio.voglio solo continuare a respirare per un tempo infinito,dilatato, dove tutto ciò che mi circonda non diventa polvere.e solo io,piccolo punto di umanità perduta,potrò scegliere la meta che vorrei.

1 apr 2009

cerco di sostenere le persone che amo.
cerco di sorreggerle se non ce la fanno.
questo mi fa sentire bene.mi fa sentire che per qualcuno conto davvero,che le mie parole sono importanti.
cerco di dire alle persone che passano un brutto momento, le cose che io mi vorrei sentir dire se stessi male.e mi accorgo che funziona.
a volte basta davver poco per far tornare il sorriso a qualcuno.
a volte serve un pò più di impegno...ma se si vuole bene sul serio vale sempre la pena.